FARFUGIUM JAPONICUM
una storia d’amore – io e il farfugium japonicum

questo a sinistra è il mio farfugium japonicum. è stato straordinariamente difficile entrarne in possesso. è incredibilmente comune, ma non la trovavo in vendita. mi sporgevo in giardinetti pittoreschi per guardarla e non la ritrovavo in nessun vivaio. a dirla tutta in pianura non è diffusa e non sapevo come chiamarla. nemmeno quello.
Esistono piante comunissime, che ci sono in tutti i giardini e che nei vivai non si trovano: principalmente perché non vanno più di moda, e anche perché sono piante robuste che sono sopravvissute da quando andavano di moda e si piantavano nei giardini.
la caratteristica principale di questa meraviglia sono le foglie molto grandi e arcuate, credo che si chiamino foglie reniformi. non sottovaluterei nemmeno che è una sempreverde e che fiorisce, ovviamente solo se ne ha voglia, in inverno
sto scrivendo questo perché la mia dopo diversi anni, e la perdita di qualunque speranza, ha finalmente messo dei boccioli. non molto belli per la verità, ma comunque aspetto di vedere cosa succede.
siccome non mi ponevo il problema, avevo pensato che questo , l’ Umbilicus rupestris, potesse essere un parente del farfugium e che in qualche modo fantasioso s’inseminasse in giro, ma che che nei giardini potesse crescere e divenire la pianta che conoscevo
se ci pensate non è poi diverso da quello che succede con le rose da giardino e le rose canine che vediamo nei fossi. una rosa da giardino (che termine infelice) potrebbe essere una rosa niccolò paganini. assomiglia alla rosa canina, ma vedendo queste piante per la prima volta non se potrebbe essere certi. anche a me adesso fa ridere aver pensato che il farfugium e l’ombelico (nome affettuoso per l’ Umbilicus rupestris, fossero la stessa pianta.
Ho fotografato questo ombelichino che cresceva sotto le catene del porticciolo di Camogli, in una manciata di terra sporca. E’una deliziosa piantina, nemmeno questa mi risulta commercializzata, che si potrebbe anche far crescere a casa propria. ma è un’altra storia. non sarebbe difficile, prenderne una piccina da un muro umidiccio e metterla in un vasino.

UN NOVEMBRE DI FOLLIE
nessuno ci ha creduto. mia madre ha pensato per 20 minuti fosse uno scherzo. questa è la mia syringa vulgaris che nella follia totale ha prodotto questi fiori decisamente fuori stagione. complice forse il lungo autunno tiepido?probabilmente sì.
è una cosa che davvero non avevo mai visto. i fiori come prevedibile sono molto strani e diversi da come dovrebbero essere , sui rami senza foglie. raggrinziti su loro stessi…però profumatissimi come ci si aspetta da dei fiori di lillà.

le foglie sono rimaste nelle gemme. se non sapessi che con certezza che si tratta della syringa vulgaris penserei a qualche tipo di daphne.

questa è la fioritura che dovrebbe avere, ad aprile più o meno. Se non avete questa pianta fate in modo di procurarvela. la trovate ovunque. il problema sarà trovare la più comune e banale. come la mia. questa nella foto di sotto deve essere una qualche cultivar. é decisamente più bella, ma non ha la stessa forza e temperamento.

Rosa ‘Souvenir de la Malmaison’
questa rosa viene chiamata amichevolmente tatina. perchè è semplicemente la preferita. aTatina non si negano cure ed attenzioni. fin dall’inizio…
Tatina, deriva da una bellissima rosa che era a casa dei nonni, la casa è rimasta disabitata. il giardino è stato avviluppato e le rose hanno dimostrato che non sono delle principessine delicate. si sono fatte largo verso il sole, dimostrando di saper vendere cara la pelle. io comunque non ho mai smesso di cercare di riprodurla. e la zia prima di me. perché era un peccato non averne una di scorta. o comunque non averne almeno un paio di scorta.
quindi tatina è una talea di quella sontuosa e gigantesca rosa che ha radicato ed adesso è nel mio terrazzo. non si tratta più di una Bourbon o della “souvenir de la malmaison”, che nel frattempo è ricomparsa in vendita ed è assolutamente facile da trovare, è la mia tatina. e non ha rivali in fatto di profumo, consistenza dei petali, colore e forma. anche in un giardino enorme, troverei questi boccioli e vorrei infilarci il naso dentro.
